di Carla Babini - Qualche mese fa, quando lo sterminio della popolazione civile a Gaza stava divenendo di giorno in giorno più sistematico ed intollerabile, la scrittrice palestinese Adania Shibli si interrogava su come avere ancora fiducia nel linguaggio, nella parola “mutilata” ed “assente” che non può essere in grado di descrivere l’orrore. Ma allo stesso tempo si domandava come poter sopportare il vuoto causato dall’assenza di linguaggio di fronte a un “dolore senza fondo né fine”.
Ulteriori informazioniMaurizio Masotti ci offre alcuni consigli per approfondire tematiche importanti in questo scorcio di fine anno.
Ulteriori informazionidi Carla Babini - Alle donne e ragazze d’Etiopia, che non si sono lasciate cancellare del tutto dalla storia, sono venute da me quando le stavo cercando e si sono fatte conoscere. Vi vedo. Vi vedrò sempre. Rileggere Il re ombra a tre anni dalla pubblicazione è stata un’emozione forte. Lo devo al programma del Festival delle Culture, che offre la preziosa occasione di incontrare a Ravenna Maaza Mengiste il prossimo 25 maggio.
Ulteriori informazionidi Carla Babini - Tra uccidere e morire c’è una terza via: vivere: ha detto, inascoltata, Christa Wolf con la sua Cassandra. E Cassandra parla ancora, con la voce potente di Igiaba Scego. Da Mogadiscio e da ogni dove in questo disastrato presente.
Ulteriori informazionidi Carla Babini - Il Premio Nobel per la Letteratura 2021 è stato assegnato ad Abdulrazak Gurnah per “la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti".Uscirà a dicembre per La Nave di Teseo una nuova edizione di Sulla riva del mare, nell’ottima traduzione di Alberto Cristofori, che verrà aggiornata per l’occasione.
Ulteriori informazionidi Carla Babini - Le voci e le storie potenti di due donne, del loro percorso di soprusi e perdite, di schiavitù e affrancamento nell’Africa pre-coloniale di fine ‘800. Una storia di straordinaria attualità. The deep blue between è il titolo originale del secondo romanzo tradotto in italiano della ghanese Ayesha Harruna Attah, una delle più promettenti autrici africane contemporanee, per i tipi di Marcos y Marcos, reso nella nostra lingua da Francesca Conte.
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