Laboratorio interculturale a Bologna

Il 17 gennaio alle ore 17 alla biblioteca Salaborsa, Piazza del Nettuno 3 a Bologna verrà presentato l’e-book di Porti sbarrati, pagine aperte, esito del laboratorio interculturale svolto nel 2018/2019, frutto di una collaborazione tra l'Associazione Eks&Tra  e il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Saranno presenti gli autori, che leggeranno passi dei loro racconti collettivi.


lab2020eksunibo.pdf


Prima gli Italiani? Movimenti migratori e identità meticce è il tema del laboratorio di scrittura interculturale, che si svolgerà da febbraio 2020 presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna.

Verrà coordinato da Wu Ming2  in collaborazione col professore Filippo Milani.

Le iscrizioni sono aperte fino al 27 gennaio 2020.


Riprendiamo da https://eventi.unibo.it/scrittura-interculturale-2020 alcune informazioni: 

Il Laboratorio di scrittura interculturale è un progetto di collaborazione fra il  Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna e l'Associazione Eks&Tra e si propone di offrire un sapere spendibile per una cittadinanza in trasformazione.

Si prefigge una collaborazione di voci disposte a confrontarsi, costruendo i possibili percorsi di un futuro meticcio, aprendosi alle voci di chi emigra, avvicinandole e scambiandole con le nostre. La rinuncia ad un esclusivo punto di vista attiva la capacità di sintonizzarsi sulle logiche dell'altro, favorendo altre chiavi di lettura, altre costruzioni di senso, spingendo ad una intelligente flessibilità immaginativa, nella pratica della intercultura. 

L'obiettivo è, dunque, dar vita a comunità convenzionali a una creatività collettiva , che avvicini identità autoctone e presenze straniere e favorisca l'incontro e la contaminazione attraverso narrazioni che esprimono temi trasversali e problemi vivi nella cronaca del presente. 

Per favorire una reale conoscenza delle diverse culture attraverso relazioni e contaminazioni, una parte degli iscritti sarà costituita da migranti e/o profughi anche non iscritti all'università, la cui accettazione verterà sulla conoscenza adeguata della lingua italiana e sugli aspetti motivazionali che garantiscano di portare a termine il percorso.

Il lavoro propone una scrittura collettiva, che nasce per ciascun gruppo dal confronto fra identità autoctone e presenze straniere. Pertanto la scelta dei partecipanti alla classe sarà limitata a 35 allievi e terrà conto anche delle culture/lingue di provenienza, e dell'uso pieno dell'italiano scritto.

Gli interessati dovranno formulare richiesta utilizzando il form online pubblicato sul sito

Viene richiesto un breve curriculum che indichi in particolare precedenti esperienze di scrittura e all'impegno sulla tematica migratoria.

Sul sito verranno man mano inserite tutte le informazioni utili.

Il tema scelto per il 2020 ha come focus l’ossessione della purezza e del primato nazionale (mentre si attuano nuovi frazionamenti) dimentica la presenza storica, ma sempre viva, di lingue, civiltà, cucine, abitudini, festività. 

Esse differenziano ogni angolo del nostro paese, dove nei secoli le più varie popolazioni si sono incrociate, e dal quale milioni di emigrati si sono mossi.

È perciò necessaria una riflessione per ricostruire quelle stratificazioni di una civiltà ancora in trasformazione, che fatica ad accogliere migranti e rifugiati in fuga da violenze e povertà indotte dal neocolonialismo.

Una politica disumana, frutto della guerra di esclusione che la Fortezza Europa sta combattendo, in nome dell’egoismo e del razzismo, porta a sbarrare mari e montagne, attraverso i quali per millenni sono transitate popolazioni e idee, lingue e culture, che i racconti delle esperienze private e delle comunità in vari modi mantengono in rilievo.


Gli esercizi narrativi del Laboratorio di scrittura interculturale vogliono, perciò, rispondere alla necessità di dialogo e di scambio oltre ogni barriera e offrirsi come luogo di sperimentazione di nuove comunità, attraverso il recupero di storie, racconti, narrazioni che aiutino a guardare oltre gli stereotipi di questa epopea delle migrazioni, che coinvolge l’intera umanità.