Da Ravenna a Marsiglia. E ritorno.

Giovedì 17 febbraio 2022 presi le mie valigie e partii per Marsiglia. 

Ero spinto da una voglia sempre più forte di cambiamento alla ricerca di nuovi stimoli.
A Marsiglia trovai mio fratello ad attendermi alla Gare Saint Charles, la stazione ferroviaria centrale.
Ero arrivato in Italia a fine agosto del 2001 con mia madre e i miei fratelli; mio padre era già a Ravenna da qualche anno. Ho sempre vissuto in Romagna da quel momento e negli ultimi tempi ho lavorato per 5 anni come educatore di sostegno nelle scuole, ma l’ultimo anno prima di partire decisi di lavorare in un centro di accoglienza di minori stranieri non accompagnati.
Nel 2022 scelsi di andare a Marsiglia per vari motivi.
Mio fratello Salah viveva lì da 3 anni, e da lui avrei avuto un appoggio e soprattutto un alloggio.
La Francia nella mia testa è sempre stata un paese in cui avrei voluto vivere, vuoi perché ha colonizzato la Tunisia e quindi ha influito sulla mia cultura, vuoi perché il francese lo studio e lo parlo come seconda lingua dalle scuole elementari.
Appena arrivato alla stazione centrale di Saint Charles mi sono sentito a casa. Sentivo parlare dialetti arabi da molte persone attorno a me e almeno altre 4 o 5 lingue; il quartiere attorno alla stazione è praticamente un’Africa in miniatura.
Ero arrivato ad ora di pranzo e mio fratello mi propose di andare a mangiare in un ristorante tunisino. Nel tragitto verso il ristorante, camminando nelle strade e nei vicoli, ho notato un’atmosfera multiculturale che si intrecciava con palazzi storici, moderni mezzi di trasporto e un incredibile arcobaleno di persone in movimento.
Vicino a una biblioteca di metà ‘800 trovi un kebabbaro o un salone da tè turco. Sotto a imponenti edifici di banche trovi famiglie povere che dormono in tenda. Ti senti in un luogo che ha molto da raccontare e molto complesso.

Tramite mio fratello a Marsiglia ho conosciuto due gruppi di teatro: il primo è un gruppo di persone miste - nativi algerini-francesi dai tempi della colonizzazione ed emigrati, ungheresi, tedeschi, italiani e altri del Maghreb. Alcuni erano a Marsiglia in pensione ed altri si erano trasferiti lì per lavoro. Si ritenevano tutti Marsigliesi perché per loro Marsiglia è un modo di vivere e non solo una città dove vivere.
Il secondo gruppo era formato da studenti universitari provenienti da molte parti del mondo: Cile, Argentina, Messico, Belgio, Marocco, Tunisia, Italia, Ungheria, Germania, Spagna e ovviamente qualche francese. Era un gruppo fondato per Fare Teatro dell’Oppresso, che ha come obiettivo fornire strumenti di cambiamento personale, sociale e politico per tutti coloro che si trovino in situazioni di oppressione.
Posso dire di essere rientrato realmente a Ravenna a gennaio 2023, anche se durante l’anno trascorso all’estero e in viaggio sono passato per la città varie volte.
Durante questa esperienza ho incontrato molte persone e ho appreso molte cose.
Una cosa tra quelle che ho imparato è che mi sento più a casa qui in Romagna che altrove.
Voglio ricominciare da qui: adesso ho ripreso a fare l’educatore a scuola ma ancora sento che sto cercando la mia strada e continuerò in questo percorso. 

Mohamed Amine Souli
[febbraio 2023]

Biografia
Mi chiamo Mohamed Amine Souli, sono primogenito di una famiglia composta da 5 persone di Tunisi.
Trascorsi i miei primi 10 anni di vita in Tunisia dove frequentai le scuole elementari fino al quarto anno, poi a fine estate del 2001 io, mia madre e i miei fratelli raggiungemmo mio padre a Ravenna, dove era già emigrato da qualche anno per lavoro.
Essendo piccoli ed avendo studiato il francese come seconda lingua l'approccio all'italiano è stato più semplice. Alle superiori scelsi Ragioneria indirizzo turistico con lingue estere.
Feci anche 2 anni di Università a Rimini (Economia e Gestione Aziendale) ma non finii. Lavorai nel settore turistico per 3 anni, poi nella ristorazione per 4 anni come pizzaiolo. Durante questo periodo sono sempre stato attivo nel mondo del volontariato sociale. Poi decisi di intraprendere il lavoro di Educatore in cui sono tuttora occupato da 6 anni circa.

Per la foto: credit Mohamed Amine Souli