Ambulatorio indigenti a Ravenna, pratica di cura e solidarietà, nel segno di Gino Strada

I ricordi di Gino Strada che si sono susseguiti alla sua morte hanno offerto i più svariati necrologi di un uomo, di un medico, il cui percorso lo ha portato a essere definito un "Partigiano dell'Umanità".
Svolgere una riflessione su Gino Strada è un compito arduo di cui non ci sentiamo certamente capaci, per la grandezza del suo proposito che - come per don Gallo - ha solcato le tappe della sua vita.
"Le Utopie di un uomo" - come qualcuno le ha definite per Gino Strada - hanno trovato concretezza con l'enorme lavoro di Emergency, con la cura di decine di migliaia di persone nel mondo, con il coinvolgimento e la formazione di centinaia di medici nelle zone di guerra o colpite da calamità naturali ma anche con la condivisione e la pratica della solidarietà, necessità imprescindibile per l'umanità, che si esprime attraverso il soccorso e la cura di tutti coloro che soffrono le conseguenze sociali dei conflitti o della povertà quali fame, malnutrizione, malattie, assenza di cure mediche e di istruzione (Statuto Emergency, art. 5). Ciò di cui ci sentiamo capaci è di cogliere e raccogliere di Gino Strada, la concretezza delle parole e dei loro significati per evitare che del senso di solidarietà (e delle ampie parole usate nelle commemorazioni) non rimanga che un’eco lontana.
Ogni territorio presuppone una propria storia e, nel tempo, si presta a trasformazioni di ogni genere. Ogni territorio, valga anche per Ravenna,  presenta -costantemente per quanto in modo variabile- un numero di persone indigenti (italiane, UE, extra UE) alle quali non è possibile accedere alle cure mediche. Senza la necessità di dover richiamare la consacrazione normativa della salute e delle cure mediche a diritti fondamentali dell'uomo, ma convinte che l'inclusione non possa prescindere dalla vicinanza e dalla cura delle persone più deboli e consapevoli, nelle rispettive competenze, delle dinamiche che coinvolgono le persone a diverso titolo più vulnerabili nell'accesso ai servizi sanitari nella città di Ravenna, necessario e utile - alla comunità intera - ci appare il progetto di un ambulatorio per persone indigenti sulle tracce del modello adottato dalla città di Bologna e già da qualche tempo operativo.
Proprio in questi giorni Unar, Ufficio nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio, chiede la piena applicazione del diritto alla salute, per garantire parità di trattamento nell’accesso ai vaccini alle persone più vunerabili. Solo in questo modo, prosegue Unar potremo realmente realizzare l’obiettivo di una comunità accogliente e solidale che sappia proteggere e non penalizzare le persone più vulnerabili.
 Ecco, su questa strada, sulla strada che con ogni determinazione ha tracciato Gino Strada, si inserisce il progetto dell'ambulatorio per persone vulnerabili e a rischio di esclusione sociale di Ravenna: pratica di cura e di solidarietà umana. 

Manuela Casadio - Sonia Lama

[agosto 2021]

Manuela Casadio - Femminista, Ecologista, Attivista, Volontaria Associazione Avvocati di Strada, Sezione di Ravenna 

Sonia Lama - Avvocata, Consigliera dell'Ordine Forense Ravennate e Presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell'Ordine Avvocate/i di Ravenna


Per la foto: credit Maurizio Masotti